Ogni prodotto deve attirare l’attenzione, per essere acquistato. Nessuno compra a scatola. Pensate voi se il “prodotto” è l’amore. E’ vero, esiste il “colpo di fulmine”. Basta uno sguardo e anche se non sai cosa stai acquistando, te ne innamori subito e non puoi rinunciarle a volerlo tutto per te. Capita. Non è però la quotidianità. Può anche succedere che passata la “scossa” ti ripigli e noti che non era proprio oro ciò che luccicava. Delusioni. Questa premessa per dirvi che anche nella ricerca dell’amore dobbiamo in qualche modo metterci in luce. Ci devono essere dei motivi per cui l’altro/a senta il desiderio di “acquistarci”. Devi metterti in mostra, sfoggiare le tue qualità. Non con un elenco della spesa: sono buono, sono sensibile, sono divertente. Ma attivarsi in modo tale che queste qualità emergono. Non è facile “vendersi”. Di “prodotti” appetibili in giro ce ne sono molti e tutti loro cercano le posizioni migliori per attirare l’attenzione.

La maggior parte delle persone ha molte vetrine da cui tentare di attirare l’occhio dell’amore. Alcune hanno meno possibilità. Parlo delle persone con disabilità. Soprattutto devono sopperire a un involucro che spesso non è ben visto dall’occhio comune. In questi casi si fa una doppia fatica: devi convincere che ciò che hai dentro è talmente ricco da far scattare il desiderio di provare a guardarci, nonostante la perplessità data dalla “scatola”.

Le difficoltà di conoscere altre persone, per chi è disabile, sono molte. Non solo per trovare l’amore, ma anche un modo per trovare amici. Le cause sono diverse: vivere in piccoli paesi, mancanza di libertà di movimento, famiglie iper-protettive, difficoltà nel comunicare.

Diciamo che internet ha aiutato molto. Ricordo quando non era entrato in casa mia questo straordinario mezzo, avere enormi difficoltà nel relazionarmi. Siamo sinceri: più gente puoi conoscere, più possibilità hai. Non fosse altro per un calcolo delle probabilità. Ma internet non basta. E’ pur sempre una vetrina, tornando all’esempio del “prodotto” da vendere. Devi darti da fare e non intendo fare spamming di se stesso: un copia incolla del tuo messaggio sparso ovunque. Può funzionare come “aggancio” iniziale ma dopo devi continuare a coinvolgere la “preda”.

Spesso sento dire “non mi amano perché sono disabile”. Credo che si parta dal lato sbagliato. Si dovrebbe chiederci invece “perché amarmi?”. Dobbiamo dare dei motivi per cui amarci, non pensare al perché non ci amano. Spesso c’è pigrizia anche in questo. Molti uomini disabili credono basta scrivere “cerco una donna seria e intelligente…” per avere la fila. Una donna intelligente s’innamora di un qualcosa di concreto, non di un’idea. L’amore non è dovuto, a nessuno. L’amore va conquistato, ognuno con i propri mezzi. E’ una “fatica”, ma una “fatica” emozionante e che nel cammino ti porta a scoprire ciò che puoi dare veramente e ciò che non puoi.

Non è detto che il rifiuto sia sempre dovuto alla disabilità. Non vi passa per la mente che sia magari perché non vi trovano interessanti? O magari che non siete riusciti a mostrare quanto in realtà siete interessanti.

Provare per credere.