Mi chiamo Tyrone, ho 18 anni e vivo a Milano. Sono un ragazzo a cui piace ridere e scherzare, specialmente quando lo si fa con intelligenza; amo l’autoironia. Ho una disabilità: la tetraparesi spastica. Tuttavia la uso molto costantemente per divertirmi con amici, loro apprezzano molto questo mio modo di fare, ovvero non prendermi troppo sul serio. Credo che ridere e essere autoironici sia l’unico modo per fottere la vita. Sono cresciuto in modo burrascoso, nel periodo dell’infanzia non ero molto accettato né tantomeno mi accettavo, questo mi ha fatto prendere la decisione di andare in una scuola “speciale” del Don Gnocchi a Milano. Mi rendo conto che questo possa sembrare un atteggiamento alquanto arrendevole, ma per me non è così. Prima di fare questa scelta avevo paura del diverso, paura della disabilità! Poi mi sono chiesto: se davvero io mi sento uguale a tutti quanti gli altri, con quale diritto potrei pensare che alcuni altri non siano uguali a me? Posso dire che se fai delle scelte ben ponderate, la fortuna ogni tanto guarda dalla tua parte, (questo ovviamente è un mio parere). Infatti l’anno scorso mi sono fidanzato con una ragazza, anche lei con mio stesso problema.
Ora ci siamo lasciati, ricordo molto bene che quando stavo con lei ero molto felice.
Ora vi chiederete: “come mai è finita?”. Vi risponderò con una citazione: “ le ragazze non ti cercano quando sei solo, quando sei con altre ti accerchiano”, quest’ultima è una frase di Fabri Fibra in cui io mi rispecchio molto. Ero innamorato dell’amore, non della persona con cui stavo. Sono bastate due tre puttanelle con tanta voglia di mettersi in mostra e mettermi alla prova, per farmi dimenticare un amore, amici mi hanno consolato dicendo che quello evidentemente non era amore. Penso mio malgrado che sia vero, a questo punto mi sento di dire che non sono stato mai realmente innamorato, piuttosto credo di aver cercato una qualche via della perdizione, come quelle di tutti quegli stupidi pischelletti sedicenni miei coetanei. Volevo capire cosa c’era dentro il vaso di pandora, e sapete cosa ho trovato?…
Una bella inculata! Mi sono innamorato di troppe cose e di poche persone, forse perché le persone delle quali mi sono innamorato, volenti o nolenti mi hanno abbandonato. Ora sono un po’ restio verso l’amore. Come potrei far innamorare qualcuno di me, se fino a poco fa non ero in grado di riconoscere l’amore vero che mi si donava? In questo periodo ho troppe questioni personali irrisolte per potermi permettere di pensare a una cosa delicata come l’amore. Ci vuole una testa lucida e un cuore puro, due componenti fondamentali di cui ora sono sprovvisto.
Purtroppo amo le stronze, a cui non importa nulla di quello che provi, sanno che tu sei lì e moriresti per loro ma quello che importa di più è essere inseguite. Fa un male cane, si sa però: quelli come me sono masochisti, amano la sofferenza, e stare bene gli spaventa. Penso che l’unica donna che io abbia mai amato è stata mia madre, il vero amore incondizionato, quello a cui non riusciresti mai a chiedere nulla, al contrario senti solo di dover dare. Le sono stato sempre vicino, fin quando mi è stato possibile, a volte privandomi di un futuro migliore. La scelta è stata sempre sua, lei ha voluto andarsene. Io comunque non rammarico nulla.
La verità è che credevo di avere i segreti del mondo, ora invece, è lui che mi tiene a terra, mi stringe il collo facendomi mancare il respiro, penso mi voglia uccidere, ma devo ricordargli che sono troppo bravo a restare in apnea, voglio riprendere la vita in mano, ricominciare a sognare di potermi innamorare.
Tyrone
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