Caro diario,
ho deciso di invitarlo a bere qualcosa. Parlare con una persona al telefono o in chat e vederla in cam alla lunga diventa noioso e dispersivo, specie se la persona in questione inizia a fare avances sempre meno velate e a dimostrare un chiaro potenziale interessamento nei miei confronti. E poi c’è da dire che di solito sono sempre io che faccio la prima mossa. Così oggi quando mi ha chiamata al telefono, tra una cosa e l’altra, non ho più resistito e gli ho chiesto di venirsi a fare un giro a “CloLANDIA”. Il mio lucido pretendente non se l’è fatto ripetere due volte e mi ha confermato che alle 22,30 sarebbe arrivato. Unico problema: non conosce la città, o meglio conosce solo la zona dell’Ospedale. Siccome l’entrata del pronto soccorso non rientra nei miei piani romantici, così come in quelli di chiunque altro credo, gli dico di chiamarmi non appena arrivato in città.
Insomma vado a mangiare qualcosa al pub con Silvana. Consigli non richiesti a parte, Silvana è forte, io e lei siamo amiche da anni. E’ una gran chiacchierona ma ancora più sviluppata della sua lingua c’è solo la sua massa corporea. Silvana è un carro armato di donna.
La serata trascorre così tra hamburger giganti e fiumi di parole finché ecco che mi arriva la chiamata di Mr. Alopecia. Provo a dargli indicazioni sul posto in cui mi trovo, ma siccome ho il senso dell’orientamento di una cimice pestata, decido di passargli la grande Silva perché gli possa descrivere al meglio l’itinerario.
E’ proprio quello il momento in cui la situazione precipita: lui non sa nemmeno spiegare dove si trova. Lei prima cerca di spiegarsi con calma, poi, trovando un lobotomizzato dall’altro lato del telefono, al solito è colta da una crisi di risata compulsiva e annaspando tra lipidi e catarro mi grida un “Ma dove cazzo l’hai trovato questo?”
Lui, che nel frattempo immagino abbia avuto del bel tempo per far germogliare in sé il seme dell’ansia da prestazione e contemporaneamente per sentirsi un rincoglionito, le sbatte giù il telefono.
Ne segue il nulla. Ci guardiamo con dubbiosa ilarità e con il telepatico pensiero di “ma da dove cazzo è uscito questo?”, poi, presa dall’istinto della Madre Teresa e anche un po’ della più bieca e puttana curiosità decido di mandargli un sms chiedendogli dove fosse finito. Lui, nel giro di un nano secondo, mi delizia con uno short message che riporta quanto segue:
“Vai a fare in culo te e le tue amiche di merda quando vorrai scopare chiama altrimenti fatti la tua vita io vivo comunque”
A parte il fatto che la mancanza di punteggiatura mi ha fatto sorgere un dubbio: devo andare a fanculo a priori o solo quando voglio scopare? E nel primo caso, il solo fatto di voler scopare mi legittimerebbe a interrompere il mio “fare nel culo”? Inoltre, qualora volessi anche scopare e decidessi di chiamarlo, devo farmi ricoverare in ospedale, in modo tale che lui sappia dove venire, o c’è una qualche possibilità di riuscire a spiegargli la strada da percorrere in una città deserta e grande come un centro commerciale senza che la sua nevrosi lo riporti indietro?
Delusione e delizia degli esseri umani, da domani voltiamo pagina e mi concentro sugli animali.
Ho curato le ferite al mio orgoglio femminile inferte dal calvo navigatore satellitare ammazzandomi di nutella. Oggi mi sento un cinghiale appesantito.
Stamattina ho anche dovuto lavorare fuori dal mio orario. Gli straordinari li sopporto di solito ma oggi vivo in un precario equilibrio psichico e poi l’altro giorno uno ha smarrito la strada che lo portava dritto dritto a scoparmi. Non era la giornata adatta, ma quando i ginecologi dello studio chiamano, la dolce Clo non riesce a dire di no ed entra subito nella parte della perfetta “diversamente segretaria” sorridente.
Comunque ora è tardo pomeriggio, mi faccio schifo, sono stanca e non ho voglia di nulla. Ok, esco un po’ così mi tengo almeno lontana dall’armadietto dei farmaci… per qualche ora.
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