Foto di Gio

Ciao sono Giovanni ma per tutti Gio, ho 26 anni. Sono un ragazzo disabile ma io mi definisco un eroe, l’eroe della mia vita e ho deciso di mettere nero su carta la mia storia di vita.

Sette marzo 1986, alle ore 10:00 di mattina nasce un bellissimo bimbo di nome Giovanni, cioè io. Ha due anni di età, quando camminavo, cadevo sempre e quando salivo le scale, facevo fatica, i Dottori dicevano che era il fegato e per un po’ di tempo abbiamo curato il fegato, poi facendo la biopsia abbiamo scoperto che era la distrofia muscolare. In prima elementare il primo giorno incontrai una bambina bellissima di nome Giusi, m’innamorai subito e fino alla quinta elementare l’ho amata, poi in quinta arrivo Francesca e mi fidanzai con lei. A dieci anni non camminavo più e mi sono seduto, all’età di dodici anni sono andato alle medie e Francesca per mia sfortuna capitò in un’altra classe, non ci vedevamo mai ma grazie ha una mia amica ci sentivamo con lettere e messaggi su pezzi di carta, poi un giorno mi scrisse che non mi amava più. Questi tre anni sono stati fantastici, con tanti amici, andavo alle feste, giocavamo a calcio, io con la carrozzina giocavo. Invece al primo anno di superiori tutto diverso, mi escludevano da tutto, organizzavano davanti ai miei occhi e alle mie orecchie, invitavano tutti tranne me oppure per i progetti scolastici nessuno voleva farlo con me.

A maggio dello stesso anno una bronchite forte mi fa ricoverare, arrivo in ospedale al pronto soccorso che ero nero non respiravo più, mi applicano dei tubi al polmone destro un drenaggio per fare uscire tutto il liquido che ostruiva le vie respiratorie, poi perché le cose erano gravi, sono stato trasferito in un altro ospedale, dove sono stato intubato e attaccato a una macchina e all’ossigeno. Vedevo i miei genitori due ore il giorno, ho visto bambini vicini di letto morire una cosa straziante, io pregavo a Padre Pio perché mi facesse guarire.

Dopo qualche messe mi è fatta la tracheotomia, un foro sotto la gola per fissare un tubicino di sei centimetri. Passato un altro mese, torno a casa, dopo una settimana vengono a trovarmi i miei amici che non rivedrò più.

Tre anni dopo incomincio di nuovo a non respirare, mi portano di nuovo in rianimazione. Passano due messi e ritorno a casa pero la notte devo dormire con il respiratore. L’anno successivo e stato buono per la salute male psicologicamente perché il mio passatempo era dormire, mangiare, televisione perché non avendo tono muscolare per colpa della bestia (la distrofia) non potevo fare niente, nell’estate dello stesso anno dal ritorno dall’ospedale sono partito con i miei verso la toscana, era uno dei miei sogni che si realizzava, un altro sogno che si realizzava era visitare Firenze e il David di Michelangelo e stato un viaggio straordinario.

Tre anni dopo mi è stato messo un tubicino di tre centimetri sotto la gola e dopo sei anni parlo di nuovo, la prima parola è stata: Mamma. E’ stato emozionante. Dopo qualche messe mi arriva la carrozzina elettronica, con cui posso spostarmi e grazie ha un commando speciale posso usare il computer.

Un giorno all’improvviso mi venne voglia di scrivere un libro, che primo o poi pubblicherò.

Il 20 novembre 2011 diventa realtà un altro mio sogno, vado a vedere il concerto dei NEGRAMARO il mio gruppo preferito, è stato stupendo ascoltarli dal vivo. Il cantante Giuliano ha una voce fuori dal comune, esperienza da rifare.

Gio