Mi chiamo Orazio Bruno, sono affetto da “Tetraparesi Spastica distonica da Cerebropatia infantile”, non deambulante (sto in carrozzina). Vivo a Massafra (TA).

Dopo aver passato tutta la mia infanzia e parte della mia adolescenza negli Istituti, 10 anni all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, un po’ di mesi al Santo Stefano di Porto Potenza Picena (MC), 2 anni nell’A.I.A.S. (Associazione Italiana per l’Assistenza agli Spastici) di Bari (dove sono riuscito a prendere il diploma di Scuola Media Inferiore) e l’A.I.A.S. di Taranto, quest’ultima trasformatasi in C.P.R.H. (Consorzio Provinciale Riabilitazione Handicappati) poi convogliato nella attuale A.S.L., riuscii ad essere assunto come impiegato amministrativo dove ho lavorato per 30 anni. Oggi sono in pensione.

Ho fondato e diretto per circa 20 anni l’Associazione Massafrese Handicappati ottenendo dall’Ente locale qualcosina, siamo stati i primi in tutta la provincia ad effettuare l’inserimento scolastico di bambini disabili (questo nel lontano 1973); nei primi anni ’80 sono stati realizzati i primi scivoli, anche se non a norma, ai marciapiedi delle strade principali, ecc.
I miei primi approcci con il sentimento dell’amore l’ho sentito intorno ai 18 anni convogliandolo verso il personale femminile degli Istituti dove sono stato, uniche donne con cui ero a contato, a cominciare delle Terapiste, ma senza mai avere successo. I rifiuti erano all’ordine del giorno con commenti poco edificanti sulla mia persona e sul mio handicap. La stessa cosa durante le mie frequentazioni parrocchiali del mio paese dove le doppie facce erano di uso quotidiane, all’interno delle mura parrocchiali tutte intorno a me a volermi bene (salvo toccare il tasto dell’amore), fuori non mi conosceva più nessuna. Quelle pochissime che riuscivo a farmi “amiche” (per così dire), mi sfruttavano in tutti i modi. Mi confessavano i loro problemi sentimentali (venivano da me piangendo) e cercavano in me la persona che doveva aiutarle consolandole e cercando di rimettere insieme i rapporti e quant’altro (e io, da stupido, le aiutavo). Cose che ho fatto spesso e con buoni risultati. Però non dovevo innamorarmi, appena sentivano sentore in tal senso, scappavano via a gambe levate. Non sto qui a trascrivere quante umiliazioni ho subito, potete leggerle sul mio diario di Facebook nell’album “Stanco”.

Ora ho 60 anni e non ho MAI ne toccato una donna e non ho mai fatto sesso. Di andare a prostitute neanche per sogno, ritengo che fare sesso a pagamento sia la cosa più aberrante che l’uomo possa fare.

Perché scrivo questo?, per cercare una donna che vada oltre il mio handicap, oltre il mio fisico e che sappia amarmi.

Contatto: oraziobruno55@alice.it