nicola e la sua chitarra

Non sono nato cosi. Affetto da sclerodermia dal 2001. Sono un ragazzo di 21 anni. Da piccolo non avrei mai pensato di dover tirar fuori gli artigli in questo modo per poter andare avanti a vivere. Mi piace la vita ma a volte ti si pone davanti un masso che ti obbliga a deviare, a cambiare percorso e traiettoria. Perdendo punti di riferimento lasciandosi alle spalle convinzioni su cui contavi di sperare. La nebbia negli occhi, e il fischio del vento nelle orecchie e solo ascoltando il battito del cuore il coraggio arriva. Fino a 10 anni camminavo.

Guardare il mondo da in piedi permette di avere prospettive differenti rispetto all’unico punto di vista che si ha da seduti. Uno può stare ritto accucciato, seduto, sdraiato. senza grandi preoccupazioni di cadere.

Ero molto coraggioso e tenace. Non avevo paura di niente. La malattia a 5 anni, (leucemia) non mi aveva disarcionato e se devo essere sincero neanche la ricaduta a 8. Mi pareva di essere un guerriere più volte sconfitto in battaglia, tradito da fedeli servitori. Amareggiato mi riprendevo e affrontavo tutto con positività e luce. Il sorriso negli occhi e sulla bocca la parola “sto bene grazie”. Nel 2001 l’autotrapianto di cellule staminali a Pavia mi ha guarito da questo male e come conseguenza , come già ho scritto,è apparsa la Sclerodermia. Pian piano ho smesso di camminare. Il guerriero costretto ad andare a cavallo non più a marciare tra le prime file. Ho fatto e faccio molta fisioterapia per riuscire ad ottenere movimenti fluenti e morbidi. speravo in tempi brevi di recuperare la mia situazione di “normalità”, ma nulla.

Intanto con la fase dell’adolescienza sono apparse le prime “cotte” innamoramenti che mi tolgono il respiro, mi fanno solamente soffocare tra le radici dell’impossibile. Nessuna ragazza mi ha mai amato. e io sprofondavo in abissi irreversibili. Alcuni miei amici mi danno consigli su come approcciarsi alle ragazze, ma qualsiasi azione è fallimentare. Tutte amicizie brevi ma zero passione zero amore. Il mio limite sembra una cortina di nebbia tra me e le ragazze. Tutto normale fino a quando magari faccio capire di voler qualcosa di più. Ed ecco che allora si allontanano, iniziano i silenzi e io mi sento cadere , inabissarmi in chissà quale profondità. Ma quando avrò la fortuna di trovare una ragazza che possa amarmi? che possa dirmi quanto valgo per lei? La mia unica ancora di salvezza è la musica e la pittura. Due arti di cui mi servo per sfogarmi, raccontandomi e gridando al mondo le sofferenze e il disgusto nei confronti della società.
Una volta avevo un livello di sopportazione al “male” notevole. Ora non riesco, mi risulta difficile stare in silenzio.

Ho bisogno di gettare in faccia alla gente il mio pensiero. L’unica cosa che non esce è l’amore. Non sono mai stato capace di dichiararmi apertamente forse per vergogna forse per paura di essere respinto. Non mi è nuova questa sensazione e il timore nei suoi confronti mi blocca anestetizzando la libertà d’espressione, la libertà di raccontare e narrare i miei sentimenti alle persone che amo.

Quando poi invio un sms o un messaggio porivato, qui su facebook, non ricevendo risposta alcuna le mie paranoie affilano le proprie armi. Immediatamente mi affiora alla mente se ho fatto qualcosa a quella persona. Provo a capire il motivo del suo silenzio e tremo nell’aspettare una risposta.

Non lo so. Io rispondo subito alla gente a cui tengo. Cerco di non fare aspettare nessuno. La vita è breve e l’attesa è sempre snervante.
In questo scritto ho raccontato una buona parte di me.