Mi sarebbe piaciuto tanto parlare di me e del mio rapporto con la sessualità, nella video intervista di Adriano, ma per problemi vari ho duvuto rinunciarci.
Vorrei parlare qui in queste righe di ciò che avrei detto nell’intervista, se a voi fa piacere ovviamente.
Mi chiamo Sabino, ho 22 anni, mi diletto a fare lo scrittore, sono diplomato in fotografia e grafica pubblicitaria.
Soffro di distrofia muscolare di Duchenne.
Il progredire della malattia oltre a debilitare alcune delle funzioni delle mie mani, oltre a grattare, non riuscire a mangiare, bere, scrivere e disegnare (funzioni di vitale importanza per me) aggiungo anche il non potersi toccare le proprie parti intime, tanto meno masturbarsi, funzione anch’essa fisiologica, da non sottovalutare, è uno delle tante cause della mia situazione di malessere mentale in cui mi trovo.
Aggiungiamo anche mia madre che inizia ad irritarmi terribilmente, quando mi tocca il pene per scherzo.
Non posso farlo io e arriva lei, grr…
Non gliene faccio una colpa però:
Sono frustrato al sol pensiero di non riuscire più da solo a colmare quel vuoto. All’inizio neppure mi pesava tutto ciò, sino a quando non ho iniziato a stuprare la mia mente con argomenti tipo il legame tra sessualità e disabilità i quali sino ad ora neppure pensavo ma certe cose finché non le provi sulla tua pelle non le conosci e tanto-meno vuoi avercene a che fare.
Non credo nella opzione escort, primo perché non dispongo di un grosso budget di denaro e secondo perché non mi va di dare 2000 € ad una che neanche conosci e non sai quanta fiducia riporre in lei. Penso che non è detto che una persona disposta a soddisfare sessualmente un disabile debba per forrza essere zoccola, feticista dei disabili o una prostituta.
Mi chiedo solo chi sarebbe davvero disposto a fare questo nobile gesto per il proprio amico/a disabile, senza porsi troppi problemi e domande, ma spinti solo dal desiderio di fare del bene ad una persona amica, donandole piacere?
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