Ho meditato a lungo se presentarmi e farmi conoscere, per una serie di motivi che non trovano spazio qui e, alla fine, ho pensato che, male che vada, la mia vita rimarrà tale e quale a quella che è adesso.

Una vita fortunata, la definisco, pur nella sfortuna di essere affetta da una malattia genetica degenerativa: semplificando, la SMA di tipo II, che mi tiene su una sedia a rotelle tecnologica con la quale mi muovo senza troppe difficoltà. Vita fortunata, dicevo, perché ho potuto raggiungere obiettivi importanti e di cui vado molto fiera: due lauree ed una specializzazione post-universitaria, un’associazione musicale che ho fondato dieci anni fa insieme a degli amici e che tuttora presiedo, la possibilità di coltivare la mia passione del canto, la conoscenza di molte persone che mi circondano e mi dimostrano il loro affetto e la loro amicizia. Vivo in provincia di Varese, in un paese di 7000 anime, insieme ai miei genitori, coloro che mi hanno permesso di compiere tutte le esperienze che mi attiravano, che mi hanno lasciata sbagliare e sbattere il naso contro ostacoli più o meno seri, che mi hanno sempre trattata e considerata come una “persona normale”, e per tutto questo e molto altro non li ringrazierò mai abbastanza. Adoro i miei animali, due cani ed un gattone, svolgo attività di volontariato; dopo una breve esperienza al momento non ho un impiego, cosa che mi frustra non poco. Il mio sogno, che ho provato a realizzare partecipando al concorso, sarebbe stato quello di diventare magistrato, ma per cause di forza maggiore l’ho chiuso a chiave nel cassetto. Amo viaggiare in treno, spesso trascorro delle giornate a Milano, che giudico una città accessibile e vivibile, e quando pianifico le mie vacanze, laddove possibile, mi sposto con questo mezzo.

L’unica vera nota dolente riguarda, ma pensa un po’ che strano, la sfera sentimentale. Arrivata alla soglia dei 40 anni, che raggiungerò in ottobre, avverto la necessità quasi fisiologica di condividere il mio cammino di vita con un uomo che sappia apprezzarmi con i miei pregi e miei (molti) difetti, con i miei infiniti limiti e con le mie risorse. Mi ritengo una persona caratterialmente forte, determinata, talvolta ostinata, sensibile fin troppo (e infatti colloco tale caratteristica tra i difetti), romantica, passionale, trasparente, empatica. Insomma, per chi è pratico, una Scorpione in carne ed ossa. No, non credo all’oroscopo, ma credo alle caratteristiche generali dei segni zodiacali, che spesso forniscono una prima indicazione sulla personalità di ognuno di noi. Non amo molto fare “la lista della spesa” descrivendomi, è troppo facile dire “io sono così, così e così”, ma in questo contesto è inevitabile. Non so se questo è il posto giusto perché ciò che vorrei si realizzi, ma credo che potrei sempre trovare ulteriori, nuovi amici. In fondo il mondo virtuale mi ha permesso di conoscere persone con cui ho allacciato amicizie che durano da mesi e da anni, dunque lo ritengo un utile strumento di comunicazione.

Esperienze amorose ne ho avute, alcune importanti, altre meno, e tutte hanno confermato la filosofia che abbraccio, ossia che ogni emozione, ogni storia, ogni passione merita di essere vissuta, vada come vada. Ora, però, sono stanca del “non lieto fine”, ho desiderio di trovare la mia “persona giusta”, quella che non se ne va dopo poco tempo perché si è stancata del giocattolino nuovo, che crede in un sentimento importante e non ha paura di mettersi in gioco, che ha voglia di conoscere e farsi conoscere, che intenda condividere e costruire un rapporto solido.

Sarà un desiderio utopistico? Chissà, per il momento io rimango alla finestra.