Ciao a tutti, sono Andrea classe ’87 e scrivo dalla provincia di Bergamo.

Sono un ragazzo di 24 anni come tanti, questo mi preme evidenziare; ho pregi, difetti, interessi e passioni come tutti i ragazzi di oggi. Ho avuto la grande SFIGA di nascere con la distrofia muscolare che ormai è parte di me ed ha contribuito a definire la persona che sono oggi. Ovviamente ha inciso in modo negativo per quanto riguarda il lato fisico, ma posso affermare con sicurezza che mi ha forgiato in meglio il carattere e la mente.

Solo due anni fa i medici sono riusciti a dare una definizione precisa alla mia patologia, ovvero distrofia muscolare di Ullrich. Fino ad allora galleggiavo nel limbo della miriade di distrofie e miopatie muscolari congenite, senza avere un inquadramento preciso. Fino ai 14 anni correvo, giocavo all’aperto e andavo in bicicletta e seppur con alcune logiche difficoltà facevo tutto e anche oltre di quello che facevano gli altri ragazzi normodotati. Con l’età dello sviluppo si è verificato il classico peggioramento che caratterizza la distrofia; il fragile e debole apparato muscolare non riesce più a supportare a dovere il corpo che cambia in forma e dimensione e dunque ho dovuto servirmi di una sedia a rotelle. Non posso nascondere che tale passaggio è stato notevolmente traumatico; ad oggi confesso che non ho ancora accettato completamente la mia situazione. Vivo ancora saltuariamente situazioni di imbarazzo e “vergogna” ingiustificata in alcune occasioni. Non so il perché, so che sbaglio, so di non avere nulla di cui vergognarmi ma è una questione d’istinto che non riesco ancora interamente a controllare ma che fortunatamente col tempo si sta gradualmente defilando.

Da poco mi sono laureato in Economia, ho raggiunto con successo uno dei vari obiettivi che mi ero posto e sono orgoglioso di ciò.

Per quanto riguarda il resto devo dire che sono nato in una famiglia con una mentalità aperta e moderna. I miei genitori hanno sempre puntato a spronarmi e a stimolarmi nel cogliere tutte le opportunità che la vita mi offre.

Amo il cinema, il calcio ma soprattutto amo viaggiare, ho visitato moltissimi Paesi, praticamente tutta l’Europa, gli Usa, il Canada, il Sud Africa, la Turchia, l’Iran ed altri ancora. Viaggiare ti apre la mente, ti arricchisce culturalmente e personalmente, ti fa capire cosa e chi sta attorno al piccolo mondo in cui viviamo quotidianamente.

La cosa che mi pesa di più della mia situazione è non avere la stessa indipendenza che una persona normodotata possiede. Spesso sento il mio carattere, la mia mente e la mia voglia di fare imprigionata in un corpo che non gli permette di fare tutto ciò che desidera. La necessità di dover avere l’aiuto di altre persone nei vari atti della vita, dall’alzarsi dal divano, al fare una doccia rappresenta l’aspetto che odio di più della mia patologia. Penso che, avere la libertà totale di poter decidere e fare ciò che si vuole rappresenti la prima essenza dell’essere umano. Il problema, come avete sicuramente compreso, non è il decidere; la mia testa è attiva, elabora pensieri, idee e desideri, ma spesso si scontra con l’impossibilità pratica di metterle in atto. La prima cosa che farei se non avessi questa malattia è partire per un lungo viaggio DA SOLO, senza nessuno, contando solo sulla mia persona.

Sono venuto a conoscenza di questo sito, e credo sia davvero importante non solo per la conoscenza di nuove persone ma soprattutto per la possibilità che da a ragazzi e ragazze di raccontarsi, descriversi, illustrare le proprie virtù ma soprattutto i propri timori e paure. Penso che questo sia l’unico metodo valido per acquisire quella sicurezza in se stessi necessaria anche per conoscere e approcciarsi al mondo femminile.

Ciao Andrea