
Siamo noi quelli che vogliono costruirsi un muro di gomma al posto di uno di cemento.
Questa storia risale a qualche anno fa, quando la mia giovane eta’, le insicurezze e l’influenza della mia famiglia incidevano ancora sulle mie scelte. Conobbi Chicco (lo chiamero’ cosi’ perchè era questo ilnomignolo che gli avevo dato) durante un viaggio a Lourdes con gli ammalati dell’Unitalsi. Ricordo ancora nitidamente che sussulto provo’ il mio cuore quando i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta: Amore a prima vista!!
La nostra conoscenza dei primi giorni era scandita dai miei orari di assistenza al gruppo femminile, ma quando mi veniva dato il cambio correvo subito da lui e li’ per qualche ora dimenticavo tutto il resto del mondo. Il tempo trascorreva così velocemente da ritrovarci sul treno del ritorno in un battibaleno! L’idea di non sapere quando e se l’avrei rivisto, mi fece vincere la mia innata timidezza: ci scambiammo tanti lunghissimi baci in un vagone super affollato di sconosciuti, complice la luce soffusa e il sonno generale.
Tornata a casa, informai la mia famiglia del fatto che mi fossi innamorata di un ragazzo disabile ma questa notizia non sorti’ l’effetto sperato: dopo un primo (ed unico) incontro tra Chicco e la mia famiglia, nella nostra casa di villeggiatura, inizio’ nei miei confronti una vera e propria guerra sotterranea, che sul momento sottovalutai.
L’amore per Chicco assorbì completamente la mia esistenza per i successivi 2 anni: ricordo che 3 volte a settimana “prolungavo” i miei impegni universitari per correre da lui in treno (non avevo ancora la mia auto e lui abitava a 30 km di distanza da me)! Quella mezz’ora di tempo che il treno impiegava per portarmi dal mio amore era provvidenziale, perché serviva a “disintossicarmi” dalle pressioni dei miei famigliari e nello stesso tempo pregustarmi il momento in cui lo avrei riabbracciato. Con lui ho conosciuto l’amore con la “A” maiuscola,quello che nelle mie fantasie di bambina immaginavo come l’amore perfetto!! La sua carrozzina era l’unico segno tangibile della sua malattia, la distrofia muscolare.
Con Chicco, oltre a mille altre cose, ho conosciuto anche le gioie e la forza del sesso. Lui era una vera forza della natura in questo senso, e per quanto ne so, lo è tutt’ora!!
Abbiamo sperimentato tutto cio’ che c’era da sperimentare, senza pudori ne’ vergogna e cio’ che non poteva fare lui, per la malattia, lo facevo io per lui: mi diceva le sue fantasie ed io le mie e tutto veniva da se’: le mie mani erano le sue, ogni parte del mio corpo era un tutt’uno col suo. Un amore che augurerei a tutti di provare !!
Dopo 2 anni pero’, il senso di appartenenza reciproca quasi morboso, la gelosia ai limiti dell’accettazione e le pressioni sempre piu’ forti dei miei genitori, fecero si’ che incominciassimo a litigare sempre più frequentemente, fino al momento in cui, sentendomi pressata su ogni fronte e non riuscendo a restare piu’ serena, presi la decisione piu’ dolorosa che una donna innamorata possa prendere: quella di allontanarmi da colui che ormai consideravo l’unico responsabile del mio malessere! Purtroppo per anni non ci siamo piu’ rivisti ne’ sentiti, e molti dei suoi tentativi di riavvicinamento di quegli anni non li ho mai saputi (e nemmeno me li sarei meritati, per come ero stata spietata con lui!!).
Oggi a distanza di tempo, in cui ciascuno di noi 2 ha ripreso in mano la propria vita e realizzato tante cose importanti, ci siamo ritrovati su fb (esattamente da un anno, da quando sono iscritta a fb)! All’inizio è stata dura, riparlarci serenamente: troppi sensi di colpa da parte mia e qualche recriminazione da parte sua hanno fatto si’ che non sempre riuscissimo a comunicare serenamente, ma oggi a distanza di qualche mese, posso dire che siamo riusciti ad instaurare un bellissimo rapporto di complicità’, affiatamento e fiducia reciproca.
Concludo dicendo che col senno e la maturita’ di oggi niente e nessuno mi avrebbe impedito di restare con lui, ma nel mio caso credo di aver incontrato la persona giusta nel momento sbagliato, e per questo ci siamo persi!
Un’ultima cosa: faccio i miei auguri al protagonista della mia storia che in questi giorni festeggia il suo compleanno!
Grazie a tutti per avermi letta fin qui!!
Pesce and Love!! 🙂
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