Luciana

Le valigie erano pronte e dentro di me sentivo un mix di eccitazione e timore perché stavo per realizzare una cosa che, per me, fino all’ora, credevo che rimarrebbe per sempre nel cassetto dei sogni.

Qualche anno fa decisi di lasciare il mio Brasile per venire a trovare un uomo di Bologna, conosciuto in quelle famose chat che uno ci entra, spinto dalla curiosità o per, magari, provare a sé stesso che parte dei sogni possono avverarsi in qualche forma.

Nelle chat avevo fatto un bel po’ di amici, conosciuti anche di persona, ma questo uomo di Bologna, oltre all’intesa ed affinità che possono crearsi, chi frequenta le chat sa, rappresentava per me la possibilità di un cambiamento nella mia vita. Quindi, prese la mia badante ed attraversai l’oceano, arrivando in Italia, terra dei miei antenati, pensando che, se qualcosa andasse storto o il tipo non mi piacesse affatto, potevo chiedere asilo agli amici che avevo qui. Ma non è stato necessario, il “Bolognese” era un uomo molto gradevole, e disponibile, ci siamo capiti subito, le mie limitazioni fisiche non erano, inizialmente, un problema. Lui mi diceva sempre che ero molto bella ma che anche l’attrazione mentale era molto forte, l’intelligenza, appartenevo ad un’altra cultura, ero laureata, soprattutto, avevo il senso dell’umorismo. A volte stavamo ore a parlare e questo è il ricordo più bello che ho di lui.

Il senso dell’umorismo, a volte però, lasciava il posto ad una grande disperazione, aggravata forse dalla evidente differenza d’età tra di noi, lui 23 anni più grande, che rendeva il nostro rapporto quasi paternale. Lui cercava di farmi stare bene ma, in fondo, gli spaventava molto l’idea di essere legato ad una ragazza con una disabilità abbastanza severa, insomma, non guardavamo il futuro nella stessa direzione. Non è stato un rapporto molto facile ma, nonostante ciò, è durato 3 anni. Quando ci lasciammo, decisi di continuare a vivere in Italia per conto mio, anche se sempre affiancata da una badante, però, ormai avevo la padronanza dei miei atti ed avere una vita intima ed affettiva era meno complicata di quando si vive con i parenti, meno inquisitoria, non potevo più tornare indietro, sarebbe stato come un fallimento personale.

Ho conosciuto alcuni ragazzi e la chat, un’altra volta, mi ha agevolato un bel po’ di incontri, alcuni interessanti, altri un po’ meno, altri molto fugaci… Quando ero in chat e stavo ancora facendo conoscenza con qualcuno non parlavo mai subito dei miei problemi fisici perché credevo che farlo subito, molte volte, spaventava o creava una specie di blocco nell’altra persona davanti una situazione che non ha mai affrontato prima. Raccontavo di me in piccole dosi, e così, con quelli che continuavano ad interessarsi in me, si passava alla conoscenza di persona. Naturalmente erano quelli che avevano già una sensibilità in più, quelli che davano più importanza al gioco della fantasia e della seduzione che ad un corpo perfetto e, da lì, passare ad un rapporto intimo vero, era la realizzazione molto piacevole di tutto quello che si fantasticava prima.

E’ strano, ma devo dire che non ho mai avuto dei problemi nel stare con un uomo nell’intimità. In quel momento tutti i pregiudizi spariscono, i concetti di bellezza, di normalità, di limiti… La cosa importante che sentivo di fare era sempre chi avevo davanti a me al proprio agio, guidando con tatto come mi doveva aiutare, e tutto diventava una esplosione. Facevo così le mie esperienze ma molte volte sentivo un vuoto dentro perché i rapporti non andavo molto oltre il letto e, nella mia condizione, la prima cosa che viene in mente è che nessuno vuole un impegno serio con una donna non autosufficiente. Poi, questo concetto, piano piano, sono riuscita a superarlo nel vedere che tante delle mie amiche, belle, brave e normalissime, non riuscivano a trovarsi un compagno serio. Però, posso dire che la chat mi ha aiutata molto nel modo in cui rapportarmi, innanzi tutto, con me stessa, ad acquistare autostima ed avere fiducia nella mia femminilità.

Mi trovavo in un periodo che, nonostante avessi una vita abbastanza indipendente, facevo molta fatica nel mio mantenimento economico anche se lavoricchiavo, avevo la pensione e, ogni tanto, facevo qualche mostra dei miei dipinti ma pagare l’affitto, badante, mangiare, divertirmi e mantenere le mie vanità era un po’ pesante, quindi ero sempre alla ricerca di qualche lavoretto per arrotondare.

Una sera, un mio amico di chat mi ha suggerì di diventare una webcam girl in uno di quei siti erotici, dove le ragazze interagiscono con gli utenti, e vengono pagate per questo. All’inizio ho rifiutato subito l’idea perché non potrei mai fare tutto quello che le altre ragazze facevano nell’esporsi, far vedere il proprio corpo, insomma, credo che avete capito cosa fanno di solito, senza dover scendere ai particolari. Lui, invece, mi incoraggiò dicendo che ero molto carina e che potrei essere un’opzione per i maschi che sono più suscettibili a raggiungere un livello di piacere più intenso se stimolati mentalmente, con la fantasia, la seduzione che piano piano coinvolge la persona con una forma di erotismo più sottile, che va oltre a semplicemente il piacere raggiunto con il mero stimolo visibile.

Mi sono buttata ancora, questa volta nel mondo dell’erotismo virtuale, anche se non l’ho mai capito fino in fondo, ero lì, anche a competere con le altre ragazze e alcune di loro proprio non riuscivano a capire come osavo a stare lì. Come era da aspettarsi, in quello contesto, ho conosciuto e visto di tutto, era una vera fauna di biotipi e comportamenti e, tutto sommato, è stata un’esperienza molto positiva, nonostante le intere ed infinite nottate che facevo davanti al pc, inventando e reinventando delle fantasie con una creatività che non so da dove tiravo fuori ma quello che contava a mio favore è che intuivo subito chi avevo davanti e che come potevo trattenerlo più tempo possibile (ovvio, lui pagava ed io facevo l’orologino girare!)

C’erano anche i cretini che mi offendevano ma, da quelli mi sapevo difendere oltre ad avere gli amministratori che sorvegliano le chat e buttano fuori chi non rispettava le regole. Dall’altra parte, avevo i miei clienti quasi fissi, che un po’ corrispondevano al profilo che ho descritto prima, ovviamente, erano sempre molto di meno di quelli delle altre webcam girls che avevano un altro tipo di “merce” da offrire ma, a me, andava bene così. Alcuni mi chiamavano incuriositi da “cosa” facevo, altri volevano semplicemente vedere il mio viso (nella chat aperta mostravo solo una parte), altri ancora volevano farsi vedere (sì, sì, ragazzi, non scherzo, alcuni pagano per questo) e, così, molti tornavano da me per sentirsi una nuova storia.

C’era sempre lui, questo ragazzo molto educato nel modo di parlare, non mi ha mai rivolto una parola volgare, che spesso accadeva con gli altri. Era lì, tutte le sere come che per difendermi da chi si prendeva gioco di me. A chi mi chiedeva cosa facevo con una bacchetta in bocca, prima che mi venisse qualcosa di inusitato in mente per non dire che io la utilizzavo per digitare, lui subito rispondeva: “lei è una fata e questa è la sua bacchetta magica”. Questo suo gesto mi faceva sentire una dolcezza e delicatezza infinite nel tradurre una cosa che lui aveva già capito senza mai avermi chiesto e questo mi rassicurava, alleggeriva la mia presenza in questo mondo, a volte molto squallido. Poi, tornando ai cretini, potete immaginare che questa bacchettina è stata strumentalizzata a tutti i fini erotici immaginabili, e anche questo era motivo di risate; non potevo fare l’offesa, ero in un “salotto” erotico!

Molto furbetto, questo mio Angelo, che non mi ha mai chiesto una chat in privato, ha trovato un modo di rintracciarmi su facebook e così abbiamo cominciato a scambiare delle mail, ma io non ero interessata, lo trovavo piccolo con ben 9 anni meno di me, e poi avevo una storia molto conturbata, in carne ed ossa, ahimè, con un uomo sposato che abitava in un’altra città. Come tutte le donne, c’ho creduto anch’io che questo tipo un giorno lascerebbe tutto per stare con me e, ovviamente, non è andata così.

E così passarono quasi due anni di comunicazione via chat (non erotica) e telefonica con questo Angelo, finché un giorno mi sono decisa di invitarlo a casa mia ed è stato il fine settimana più bello che ho vissuto, dopo quel periodaccio di molta sofferenza, ho potuto finalmente guardare dentro il profondo dei suoi occhi e capire tante cose dove le parole non sono necessarie. Poi ci siamo visti nel weekend successivo, e poi in quello dopo, e quello dopo. Lui veniva da Milano tutti venerdì sera, per stare con me, e tornava domenica sera.

Ormai sono 3 anni che stiamo insieme, io e il mio Angelo e tante cose sono cambiate nella mia vita. Insieme a lui non ho più l’ansia di non avere la badante a portata di mano perché lui mi aiuta in tutti i miei bisogni, mi veste, mi fa la doccia (la facciamo insieme!), mi mette il tutore con il quale cammino un pochino, spinge mia carrozzina ovunque, mi imbocca nei ristoranti, mi accarezza, mi bacia… mi ama!

Non posso dire che tutto sono rose e fiori, ci sono tante difficoltà, anche i litigi, non propriamente con il compagno, ma dentro di noi stessi, che a volte insistono in fare a botte ma, secondo la mia esperienza, l’importante è semplificare la vita e guardare nella stessa direzione, avere progetti insieme, proteggere e prendersi molta cura l’uno dell’altra perché tutto è reciproco e solo così il  rapporto avrà un suo equilibrio, una sua armonia che è unica al mondo.

Luciana Santoro