E’ da un pò che ci penso…non è facile per me ma credo che se mi applico possa essere anche fattibile…che cosa?….mettere nero su bianco la mia ricerca di una prostituta per mio fratello disabile. Non ho problemi a chiamarla Prostituta perchè tale era e tale è…ma in questa definizione lungi da me il pensare che l’epiteto o meglio la definizione del compito che svolge sia vista negativamente; anzi tutt’altro. Chiamarla Prostituta con la P maiuscola è intanto inquadrare la persona che cercavo.

Da un pò di tempo si dibatte della figura dell’assistente sessuale sia per uomini che per donne, la mia esperienza è stata fatta per un uomo, mio fratello, ma credo, anzi ne sono certo, che l’avrei fatto anche se fosse stata mia sorella.

Stanco di sentire come succede molte volte in famiglia mio fratello che si lamentava con mia madre del fatto che a 34 anni non avesse ancora fatto all’amore, che non riesce a trovare una donna, che la vita gli è stata disgraziata ….che…che ….che ….insomma un mucchio di che e poche risposte…un pò perchè l’amore quello vero si cerca, si incontra, capita, non lo si può programmare….un giorno mia madre esausta mi prese in disparte e mi disse che era molto difficile per lei continuare a vedere il figlio così incazzato, triste e diciamolo pure con quel chiodo fisso che molti di noi hanno specie se alla prima volta.

La prima volta è la prima volta e quanti di noi possono dire di averlo fatto con intelligenza, con amore, con tutte quelle cose che si leggono nei bigliettini dei cioccolatini perugina…bhè per molti forse è così…ma per molti altri si è trattato di una botta visto che la cosa non è stata vissuta secondo i classici canoni estetici.

Ovviamente io stò portando la mia esperienza di maschio ma secondo me, e secondo i molti scambi di opinione avuti con donne, la cosa mi sembra sia discretamente rovesciabile.

Io sono sposato da molti anni con una donna ho tre figli e non mi sono mai posto questo genere di problema…. e quindi i classici giri che si facevano a 18 anni da ragazzi in auto è da un pò che non li faccio (alzi  la mano chi non ha mai fatto il “putan tour” di Sabato sera….) …Che fare…come fare…da chi andare…se la si butta in discorso da bar la cosa sembra di facile soluzione in realtà i problemi da affrontare sono molteplici primo perchè mio fratello è in carrozzina e non può certo fare la cosa in auto….secondo perchè volevo individuare una persona che fosse Italiana e non extra comunitaria gestita da racket o cose simili, volevo un posto accessibile, pulito, una persona che potesse avere del dialogo…si lo sò parlare di dialogo e di sentimenti è un confine molto sottile e difficile…quindi non voglio per il momento prenderlo in considerazione…insomma una marea di problemi…per sdrammatizzare potrei dire che la disabilità è una cosa difficile …andare a donne o a uomini da disabili è leggermente più difficile…insomma come dice una nota pubblicità “è un mondo difficile”.

L’ultima cosa, e l’ho lasciata per ultima perchè le barriere archittetoniche il posto ecc…sono tutte cose che si possono risolvere…trovare una persona che volesse fare l’amore con lui. Non crediate che sia così facile trovare delle donne o uomini disposti a relazionarsi con un disabile nel senso che mi sono accorto che a determinbati livelli (non certo ovviamente quelle per la strada) possono permettersi tranquillamente di poter scegliere.

Mi metto quindi su internet e inizio a scrivere alcune parole chiave come escort (sì la parola prostituta a livelli medio alti non viene presa in considerazione), la città, i chilometri …alcuni siti ti fanno inserire il CAP…alla faccia dell’organizzazione, la nazionalità e alcune caratteristiche fisiche…è incredibile in quante caselline possiamo definire un corpo umano…questa è stata forse la cosa più curiosa …si parla sempre del fatto che prostituirsi non sia un lavoro…a determinati livelli, e qua mi ripeto, è gestito come un bussiness, una volta compilate tutte le caselline non è che ti senti uno sfigato che stà cercando una donna per amore …ma come uno che vuole provare un esperienza diversa…che ne sò bungin jumping, scalare una montagna…pensatela come volete….è dall’inizio del mio racconto che non stò parlando di amore ma di altro.

Nel frattempo individuo una ventina di donne con un età che andava dai 30 ai 45 anni…non mi interessavano giovani…proprio perchè credo si dovesse cercare anche una certa maturità….apro una piccola parentesi, mia moglie è stata la persona con cui mi sono confidato e che mi ha supportato…non è facile girare per siti di escort alla era con la moglie che ti capita dietro…per lo meno io non l’avevo mai fatto…
La cosa più difficile per me e anche all’inizio imbarazzante è stata quella di chiamare queste donne…ovviamente i numeri cambiano spesso…ti dicono di richiamare perchè sono impegnate (ah ecco ribadisco che il lavoro non è in crisi….anzi…se professioniste non ci danno il giro) …cerchi di spiegare la cosa e circa il 30% mi ha detto di no subito, con altro 30% non si riusciva salire nell’appartamento perchè con barriere archittettoniche un 20% scartato da mio frtello perchè non di suo gradimento…con il 20 % ok….le percentuali a questo punto, siccome immagino le donne inorridite dal fatto che le stò trattando a livello di numero, sono d’obbligo per fare capire che bisogna contattarne parecchie per venirne a capo. Riesco quindi a parlare e da un primo contatto telefonico capisco quali siano quelle con cui continuare il discorso (diciamo che ho fatto il venditore per molti anni e quindi riesco discretamente bene a scremare le persone).
Fisso un appuntamento per mezzogiorno e vado da solo al primo appuntamento, per vedere il posto, per vedere la persona, per parlare con la persona, per spiegare alla persona…..mi riceve e si vede benissimo che è abituata a trattare con la gente, mi accomodo e si passa una mezzoretta a chiaccherare amabilmente del più e del meno…vengo quindi a sapere che lei ha già diversi clienti con forti disabilità e che quindi “si fà fin dove si può”….ecco questa è stata la frase più bella, nel senso che, diciamocela tutta, uno dei problemi che potrebbero assillare chi dovrà gestire la cosa sono di tipo clinico….siccome parlavo di prima volta…per noi tutti, la prima volta almeno ci ricorderemo i battiti del cuore…a mille…almeno ci ricorderemo dello stress e via discorrendo…quindi finchè guidavo mi ero ripromesso anche di parlare di questo…ma la frase “si fà fin dove si può”…mi ha rasserenato.

Fisso quindi l’appuntamento per la settimana successiva e accompagno mio fratello…..in macchina abbiamo parlato poco.. ho solo cercato di evidenziare bene che la cosa non doveva essere vista come amore…ma come atto sessuale/rapporto amoroso (non sentimentale)…lo acompagno in stanza  me ne usco augurando ad entrambi buon divetimento.

Ricevo poi una telefonata dopo due ore e vado a prenderlo, mi hanno fatto entrare in camera, abbiamo bevuto un caffè tutti e tre e molto cordialmente abbiamo chiaccherato per un’altra mezzoretta….nel frattempo i tre cellulari che lei aveva sopra il divano suonavano o meglio si illuminavano in continuazione…ma lei non era per nulla preoccupata anzi si è trattenuta tranquillamente a chiaccherare….prima di chiudere il racconto dirò che ha speso 100 euro anche se la tariffa era di 200…nel senso che và a simpatia e questo è confermato dai vari report che fanno gli utenti del servizio offerto…segno che a Lei siamo risultati anche simpatici e la cosa è stata reciproca.

E’ trascorso un pò di tempo, io non ho più chiesto nulla a mio fratello nel senso che il patto era che io organizzavo la cosa la prima volta poi lui una volta capito lo schema si sarebbe arrangiato…mia madre dice che da quel giorno è un altro e la serenità è ritornata in casa. Secondo me in questo periodo Lui non ci è più andato, per il momento il tutto gli è servito per capire che sesso non è amore…cosa non facile da capire nemmeno per molti normodotati.