disabili e sesso

Perché una persona con disabilità deve essere paragonata al concetto di “brutto” “sciatto” “triste” e soprattutto asessuato?

Sono Valentina, deambulo con un paio di stampelle ma mi reputo una bella ragazza. Con i ragazzi sino all’età di 13 anni ho avuto sempre un timido approccio. Forse l’età ingiusta, forse il mio problema alle gambe che mi colmava di paure. Finalmente anche io ebbi il mio primo bacio, nulla di esaltante, anzi quasi un senso di viscido, ma intuì che un bacio senza amore era privo di sapore. All’età di 15 anni finalmente il primo fidanzato. Innamorata perdutamente di lui. Fu in quell’occasione che decisi di buttare definitivamente le mie barbie, ormai mi sentivo una donna. 4 mesi pieni d’amore, fino a quando lui non mi lasciò perché evidentemente la famiglia, una delle più importanti in paese, erano contrari ad una zoppa in famiglia. Mia madre mi chiuse in camera e con le canzoni della Pausini a tutto volume ho pianto per circa 2 giorni. Beh, il dolore passò …decisi che non avrei pianto mai più per nessun uomo. Che se mi si ama, si accetta il pacco con tutto il fiocco.

Altro fidanzato, 5 anni insieme, la famiglia mi aveva accettata e amata. Presi la patente e mi sentivo abbastanza intraprendente e poco “diversa”. La nostra prima volta insieme, tanto amore e poco sesso, ma ero felice di aver superato questo ostacolo! Anche io potevo farlo! e mi piaceva anche un sacco.

Primo anno universitario lui mi lascia per una “camminante” … beh, ovvio. sono cose che capitano, no? Poteva mai lasciarmi per un’altra ragazza disabile? Questa volta decisi però di diventare un po’ stronza e anche un po’ “facile”. Iniziai a diventare una bella preda, circondata da ragazzi che mi desideravano e mi sentivo bella, sexy, amata e… desiderata soprattutto sessualmente, nonostante le mie gambe non fossero così sexy. Iniziai ad andare a letto anche per una notte e via, non pretendevo telefonate né tantomeno coccole, mi bastava essere amata per una notte per poter sentirmi “normale”. Andavo a letto con gli uomini per sentirmi accettata. Ma la cosa mi divertiva e iniziai a prenderci gusto.

Ho avuto varie avventure, con uomini della mia età, più grandi, con una donna, e un qualcosina di più hot con due uomini. Ricordo ancora un uomo , bello da togliere il fiato, grande, molto grande, sulla cinquantina, mi contatta su facebook, lui di Rimini , sapeva del mio problema ma insisteva ogni giorno perché desideroso di vedermi. Decidemmo di incontrarci a metà strada. Lui mi eccitava tantissimo, e la cosa che mi eccitava ancor di più era la sua consapevolezza del mio problema. Non ho idea se il suo voler vedermi fosse dettata da pura curiosità o solo desiderio. So solo che fu una notte che non dimenticherò mai… Il tempo di vederci che già eravamo a letto, lui continuava a ripetermi di spogliarmi, che non gliene importava delle mie gambe, cicatrici, nulla, mi voleva così. Mi lasciai andare completamente quella notte. La sua lingua esplorò il mio corpo come nessun uomo fece mai. Il suo corpo su di me, bello, forte e possente. Continuammo fino al mattino, quando poi lo chiamò la moglie e dovette rimettersi in macchina per altri 500 km in autostrada.

Da quell’incontro ho iniziato a desiderare uomini più grandi di me, perché convinta più esperti e protettivi, magari meno attenti ad un fattore estetico, e la cosa mi eccitava tanto.

Valentina.