Il rapporto con i miei genitori non è mai stato dei migliori. Hanno sempre pensato di me ciò che non volevano che gli altri pensassero. I problemi sono cominciati quando avevo 14 anni. Mi sentivo con un ragazzo molto più grande di me. Da qui comincio il mio calvario della “figlia non normale”. Fortunatamente fino ai miei 19 anni è stata arginata dalla mia fantastica bis-nonna che non aveva peli sulla lingua con chi voleva, era piuttosto burbera, ma se entravi nel suo cuore, ti trattava come se tu fossi il suo bene più prezioso e che tutte le volte che ero trattata come una bimba di 5 anni, lei tutta seria diceva “…lascia che cresce e te le fa pagare tutte”.
Prima che lei morisse io resistevo e mandavo giù qualunque loro atteggiamento per amore di mia nonna, lei univa tutta la famiglia. Ogni volta che parlavo con qualcuno, gesticolavo, cantavo, dovevo sempre spiegare perché io avessi fatto cosa mi avevano detto. Dai 18 anni prendo pensione ed accompagnamento e da quel giorno che io non vedo un euro. Con questo non voglio dire che mi è mancato qualcosa, ho sempre avuto la carrozzina migliore, la macchina che mi piaceva, e così via ma da quando sono maggiorenne vorrei un’indipendenza economica. Non credo che chi la voglia ed è disabile sia non normale o sbaglio? E’ da quando mia nonna non c’è più che io cerco di uscire da casa. Danno la colpa a tutte le persone che mi stanno intorno: prima l’allenatore di nuoto, poi un’amica e poi il mio ragazzo. Non pensavano neanche pensassi con la mia testa.
Ora con l’aiuto di uno zio che non vedevo da 20 anni e con cui ho recentemente riallacciato i rapporti con lui e con la sua famiglia. Con mia grande sorpresa ho una cuginetta di 9 anni che porta il mio nome.
Ora ho preso una casa in affitto, inizialmente da sola, poi quando il mio ragazzo ha preso le misure dell’appartamento, “gli è venuta la voglia” e ora abbiamo deciso di andare a convivere.
Ciò che mi manca di più di quella famiglia è la mia adorata nonna e il mio stupendo cane!
Non mi sono mai sentita “diversa” dagli altri fino all’età di più o meno 12 anni quando sono iniziati anche i problemi con i genitori e cominciato un periodo un po’ difficile per me.
Non sapevo vestirmi, la gente si allontana da me, non ero la persona così gentile e allegra della mia infanzia. Poi all’età di 14 anni ho conosciuto lo sport anche per disabili. Prima di allora non sapevo neanche che esistesse e da quel momento ho cominciato a capire che la vita e bella comunque che si può nuotare e andare forte anche senza gambe.
Questo sport ha aperto la mia mente: ho imparato a vestirmi, apparecchiare, scendere e salire dalla carrozzina. Insomma a fare la mia vita! Ora non faccio differenze e non vedo la disabilita ne mia ne di altre persone. Al massimo vedo che da quando ho smesso di nuotare il mio corpo è cambiato e sono abbastanza ingrassata.
Il mio rapporto con gli uomini? Non ciò mai pensato seriamente. Alle elementari ero un maschiaccio. Giocavo solo con i maschi, avevo giochi da maschio e il rosa mi facevo schifo. Ora adoro tutto ciò che è rosa con i glitter e di hello kitty.
Non ho mai avuto storie serie. Ma 3 anni fa conobbi il mio attuale ragazzo. Pensavo fosse come tutti gli altri ma giorno dopo giorno lui non si staccava da me ed io da lui. Lui non ha mai visto la mia disabilita e questo gli ha fatto guadagnate subito molti punti
Ora sono finalmente uscita di casa. Solo con la mia pensione e senza nulla da parte ma grazie a mio zio e la sua famiglia abbiamo trovato casa insieme.
Ora per arredarla ci servirebbe un finanziamento che sembra non arrivare ma ci adatteremo comunque.
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